“Perché non usiamo un programmino gratis?” Questa è la domanda che spesso apre le conversazioni sul software libero e open source. Domanda profondamente sbagliata. Perché il software libero non è un software che non si paga, ma un software che, avendo pubblicate le righe di codice con le quali è stato scritto, consente all’utente di usarlo liberamente, condividerlo con altri, studiarlo e, qualora possa e abbia le competenze tecniche necessarie, migliorarlo per poi ricondividerlo con tutti.
Ma, perché usare il software libero a scuola? Cosa dovrebbe spingerci a insegnare ai ragazzi che un’alternativa ai programmi proprietari c’è sempre?
Per genitori
Perché educhiamo i figli al rispetto delle regole. Quando e se ci è capitato di portare in casa un software “pirata”, magari passato da qualche collega “furbo” che non lo ha pagato perché ha trovato un “craccato”, abbiamo fatto passare il messaggio che si possono fare anche cose illegali come questa.
Perché spesso è liberamente scaricabile da Internet. In premessa abbiamo detto che non sempre il software libero è gratis, anche se spesso è proprio così. Tanto da poter fare il download da Internet senza pagare licenze d’uso o abbonamenti. Il software è lì affinché tutti possano usarlo: il bello è proprio questo.
Per gli insegnanti
Perché ci dà l’opportunità di fare il pieno di valori. Spiegando i principi che sono alla base del software libero facciamo comprendere ai ragazzi l’importanza del collaborare e condividere conoscenza e tempo a favore del bene comune. Oltre questo abbiamo l’opportunità di spiegare quanto sia complesso ma possibile lavorare insieme per raggiungere un traguardo importante come il rilascio di un software che funziona.
Perché rendiamo la scuola inclusiva. Consigliando un software open source e gratuito consentiamo a chiunque di poterlo usare, senza imporre spese che potrebbero mettere in difficoltà alcune famiglie.
Per genitori e insegnanti
Perché possiamo riflettere con i ragazzi sull’importanza delle libertà digitali. In un mondo in cui le piattaforme proprietarie (come i social network sites, per esempio) gestiscono dati e potere, possiamo ragionare con i ragazzi sull’importanza dello scegliere strade alternative, diverse, dove l’attenzione per le persone è l’elemento più importante.
E' analista, programmatrice e formatrice. Giornalista per passione, scrive quasi esclusivamente di tecnologia. Ma prima o poi cambierà tema. O forse no.