“Mamma lo sai? Su Tik Tok puoi fare il test per capire se hai il COVID”. Muove le braccia, coordinandole con grande precisione con una piroetta, mentre lo dice. La dodicenne che ho in casa è una dei tanti bambini e adolescenti che vivono nella città di Tik Tok, piattaforma di social network molto amata da giovani e giovanissimi e spesso poco conosciuta da genitori e insegnanti.
In questo modo su “L’Adige”, domenica 22 novembre, presentavo la “chiacchierata” intorno a TikTok fatta nell’ambito di Educa Festival con l’esperta Alice Valeria Olivieri e la famosissima tiktoker Elisa Maino, moderate da Alberto Brodesco.
Tik Tok, vista dagli adulti, è il paese dei balocchi, quello dove puoi perderti, distrarti e convincerti a passare pomeriggi interi a divertirti invece di studiare. Quello dove puoi incontrare un Lucignolo qualsiasi con cui condividere un balletto e pubblicarlo. Quello dove “un’amica mi ha detto che la figlia, non sai cosa le è successo”. Un paese dei balocchi che può attrarre e spaventare nello stesso momento, ma che non sempre vogliamo scoprire e magari sperimentare insieme ai nostri ragazzi per non lasciarli in balia degli eventi in un posto sconosciuto. E a differenza di quanto faremmo in una città qualsiasi, seppur piccolissima, in cui mai ci passerebbe per la testa di lasciare i nostri ragazzi soli senza prima aver studiato mappe, abitanti, punti di ristoro, e soprattutto pericoli, non ci preoccupiamo troppo di vederli andare soli e senza guida in una città virtuale molto più abitata di molte metropoli del mondo.
Perché dovremmo accompagnare i bambini e i ragazzi alla scoperta di TikTok?
Un po’ come faremmo in una grande metropoli, potremmo affiancare i nostri ragazzi, esplorare insieme, fianco a fianco, le bellezze della città e metterli in guardia sui possibili pericoli in cui inevitabilmente, nella vita reale come in quella virtuale, ci si imbatte.
Questo io ho fatto con mia figlia “novenne” quando mi ha chiesto, quasi in lacrime anni fa, di farle vedere TikTok perché “le mie amiche ce l’hanno tutte”. Dopo aver passato giorni a spiegare le regole di questa nuova città, abbiamo concordato di aprire un profilo “di coppia”. Io e mia figlia siamo così diventate cittadine di Tik Tok. Con un passaporto falso in realtà, visto che, a parte la mia reale email, abbiamo deciso di presentarci con un nome di fantasia.
Visitare la città di TikTok, con un bagaglio pieno zeppo di regole condivise, è stato per me e mia figlia un modo per stare insieme e scoprire nuove opportunità. Adesso lei è grande, ha un suo “passaporto”, e io so che potrà andare da sola. E chiedere consiglio ogni volta che vorrà.
Errori da evitare per genitori
- Pensare che i ragazzi possano “andare soli”, facendo i turisti fai da te in una città che non conoscono, senza guida.
- Pensare che i ragazzi non saranno esposti a pericoli e rischi. Esattamente gli stessi che correrebbero nel mondo reale in un posto che non conoscono e del quale non sanno le regole.
- Proibire senza aver provato. Dire no senza prima aver visto e spiegato eventualmente perché il no.
- Non parlare della necessità di valorizzare i propri talenti, le proprie passioni e le proprie “unicità”. Educare al rispetto delle differenze è importante sempre, tanto più in un posto che può portare i ragazzi a omologarsi per somigliare a qualche influencer.
Errori da evitare per insegnanti
- Pensare che i social network non possano essere “luoghi” in cui promuovere un progetto fatto a scuola o un contenuto dal valore didattico.
- Non leggere i termini di servizio insieme ai ragazzi. Far comprendere la necessità di conoscere le “condizioni” che si accettano per “vivere” in un luogo che non è nostro è molto educativo.
- Pensare che su TikTok non esista l’odio. Postare un contenuto aiutando i ragazzi nella comprensione dell’importanza del “peso delle parole” significa crescere buoni cittadini (non solo “cittadini digitali”).
- Non esplorare insieme ai ragazzi le possibili “combinazioni” presenti nella app alla sezione “privacy”. Un buon modo per spiegare la necessità di “proteggersi” in posti frequentati da molte persone sconosciute.
E' analista, programmatrice e formatrice. Giornalista per passione, scrive quasi esclusivamente di tecnologia. Ma prima o poi cambierà tema. O forse no.